Clara Wieck e i dolori cromici - Il Pianoforte e la Didattica

ANTONIETTA CAPPELLI
DIDATTICA PIANISTICA E MUSICALE
Il Pianoforte e la Didattica
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Clara Wieck e i dolori cromici

Curiosità

Nel 1857, Clara Wieck-Schumann scriveva al violinista Joseph Joachim : «Ho dovuto cancellare il concerto. I dolori alle braccia sono tornati, ho passato una notte terribile» (Elena Meli- "Clara Schumann, la pianista che non volle arrendersi al dolore"- corriere della sera online dell'11 marzo 2011) .
La pianista e compositrice era solita studiare tanto e soprattutto dopo la morte del marito, intensificò le sue apparizioni pubbliche e lo sforzo fisico-emotivo le procurarono molti dolori alle braccia tanto da arrivare a sentire solo le dita.
Nel 1861 suonò il difficile concerto N°1 in re minore di Brahms, che le richiese uno sforzo fisico atroce.
In un articolo online del corriere.it/salute, scritto da Elena Meli il 30 marzo 2011 (modifica il 13 settembre 2012), si riporta qunto segue:
«La Wieck-Schumann soffriva di quella che oggi chiamiamo "sindrome da sovraccarico — spiega Rosa Maria Converti, responsabile dell'ambulatorio "Sol Diesis" dedicato ai musicisti, dell'Istituto Don Gnocchi di Milano —. È una delle patologie più frequenti dei pianisti e dipende dal fatto che il musicista suona pezzi che sono al di sopra delle sue possibilità, senza un'adeguata preparazione fisica, oppure suona troppo: c'è chi va avanti anche 15 ore, magari senza pause, senza stretching».
Clara er tenace e caparbia ma, fra il 1873 e il 1875 dovette annullare tutti i concerti in Inghilterra e negli Stati Uniti per curare isuoi dolori alle braccia. Si fece visitare da molti medici fino a quando, nel gennaio del 1875, andò a Kiel dal famoso medico Friedrich von Esmarch.
Il medico curò Clara in modo "multidisciplinare": la sottopose a massaggi e fisioterapia per sciogliere le tensioni muscolari; la spronò a parlare e capire come poteva riprendere la sua carriera. Il medico non le proibì di suonare al pianoforte, come avevano fatto tutti gli altri: la spronò a riprendere pian piano, a piccole dosi e a gestire il dolore.
Come scrive Elena Meli del corriere.it: «Anche oggi la multidisciplinarità è fondamentale per guarire i musicisti con sindrome da sovraccarico — interviene Converti —. Purtroppo nel nostro Paese non ci sono molti centri che possano seguire in questo modo gli artisti, in più quando il dolore cronico è grave e compromette la vita quotidiana è difficile tornare come prima. Anche per questo è indispensabile la prevenzione attraverso abitudini corrette: una vita regolare, l'esercizio ritmato dalle pause, il controllo della postura e dello strumento. Se compare il dolore non bisogna ignorarlo, ma individuarne la causa: può bastare un cambio di tecnica o di impostazione posturale per risolvere il problema».
Grazie alle cure del Dottor Esmarch, Clara tornò a dare concerti nel 1875. La cura le aveva insegnato a capire quando doveva fermarsi senza stremarsi, a scegliere un repertorio più consono alle sue capacità.
Nel 1878 ottenne la prima cattedra di pianoforte alla Hochschule für Musik di Francoforte sul Meno, incarico che mantenne fino al 1892 e che contribuì all' innovazione della tecnica pianistica.
Clara tenne il suo ultimo concerto pubblico il 12 marzo 1891 a Francoforte.
Venne colpita da un ictus il 26 marzo 1896, e morì il successivo 20 maggio all'età di 77 anni. È sepolta a Bonn nel cimitero Alter Friedhof nella stessa tomba del marito.




"I suoni ci circondano e noi siamo essenza sonora"
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